Al giorno d’oggi, il taglio brillante è di gran lunga il più diffuso quando si tratta di diamanti.

Ma la storia del taglio ha origini antiche, risalenti addirittura a prima di Cristo, quando l’uso del diamante era già diffuso in diverse parti del globo, ad esempio in India; molto probabilmente, si usava già trattare le pietre con una semplice e grezza politura superficiale.

In Europa, la prima rivoluzione si ebbe nel quindicesimo secolo in Belgio, con Lodewyk van Bercken; questi inventò un macchinario caratterizzato da un disco rotante cosparso di polvere di diamante, in grado di rendere estremamente più veloce e precisa la lavorazione di taglio.

Inizialmente, i tagli eseguiti erano molto semplici; perlopiù, alla gemma veniva lasciata la forma originale del cristallo di diamante, con una lucidatura esterna delle facce. Gradualmente i tagli si evolvettero verso forme più complesse, prima fra tutte il taglio huit-huit, così denominato per il numero di faccette totali (8 nella parte superiore e 8 nella parte inferiore, in francese appunto huit-huit).

Nel XVII secolo, il cardinale Mazzarino ideò un taglio con caratteristiche rimaste tipiche anche del moderno taglio brillante, ovvero la distinzione tra la corona superiore e il padiglione inferiore della gemma con una certa complessità di faccette.

Alla fine del diciassettesimo secolo, il veneziano Peruzzi perfezionò ulteriormente il taglio Mazzarino, portandolo alle odierne 58 faccette.

Una variante nel taglio dei diamanti fu inventata anche in Brasile, dopo il 1725, in seguito alla scoperta di un’importante miniera; presero vita i cosiddetti Brasilian cut e Lisbona cut.

Tornando in Europa, verso la fine del XVIII secolo si diffusero l’old mine cut (taglio vecchia miniera), contraddistinto da una forma quadrata coi lati stondati (a “cuscino”), e l’european cut, con una forma circolare più regolare. Entrambi sono ancora piuttosto diffusi su gioielli antichi.

Infine, nel 1.914 l’ingegnere belga Tolkowsky pubblica uno studio matematico sulle proprietà ottiche del taglio brillante, definendo le proporzioni ottimali per massimizzare la brillantezza e la dispersione prodotte dalla gemma. Questo studio rappresenta, ancora ad oggi, la base del taglio brillante contemporaneo, sebbene nel corso del secolo sia stato perfezionato anche grazie alle nuove tecnologie.

Fonte: HRD Antwerp – www.hrdantwerp.com

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